La strana storia delle Isole Diomede

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Questa è la storia di uno dei luoghi più strani sulla Terra. Si trova nel bel mezzo dello stretto di Bering, nel gelido confine tra la Siberia, nell’estremo oriente russo, e l’Alaska, punta occidentale degli Usa. Si tratta di due isole, distanti solamente tre chilometri l’una dall’altra e fino a qualche secolo fa, prima che venisse sciolto nel corso degli anni dai raggi del sole, erano collegate da una sorta di ponte di ghiaccio.

Fino a questo punto non c’è niente di così particolare, ci sono tantissime isole sparse per il globo a poche centinaia di metri l’una dall’altra. Ciò che rende unico questo scenario è quello che non si vede: la più vicina alla costa dell’Alaska, la Piccola Diomede, appartiene amministrativamente agli Stati Uniti, mentre la Grande Diomede appartiene alla Russia e oltre ad essere divise da un breve braccio di mare, lo sono anche dalla linea del cambiamento di data. In parole povere, l’istituzione dei fusi orari ha portato le due isole a differire di ventun’ore
E’ quasi un controsenso, ma da entrambe le isole si può guardare l’alba allo stesso modo, anche se in realtà per la Grande Diomede si tratta del sorgere del sole del giorno dopo rispetto alla sua dirimpettaia minore. Guardandosi nello stesso momento dalle loro coste, una vede il futuro, mentre l’altra scorge ancora il passato. Sono contemporaneamente i due luoghi più vicini e più lontani sulla faccia della Terra e la stessa situazione si può trasportare anche dalla natura alle persone. Ognuno di noi ha la propria Diomede, piccola o grande che sia. A tratti sembra vicinissima, così tanto da poterne sentire quasi il profumo, ma in realtà è distante. Ben oltre le ventun’ore di fuso orario.


Precedente 8 Marzo 2019